In aula le relazioni del veterinario che scagionano l’uomo, finito davanti al giudice con l’accusa di maltrattamenti di animale
La parente della vicina di casa in vacanza che nota il cane, un American pit bull terrier su un balcone con le orecchie tagliate. La donna si convince che si sia trattato di una pratica irregolare e denuncia il proprietario che viene però assolto dopo le indagini dei Forestali.
La notizia di oggi riguarda fatti partiti nel 2017 a Besano quando una donna cittadina svizzera non ci pensa due volte e sporge denuncia contro il proprietario dell’animale, suo vicino di casa nella vacanza in Italia.
I carabinieri Forestali di Arcisate fanno partire le indagini e gli accertamenti del caso che arrivano al dunque, cioè identificano il proprietario il quale non era però in grado di giustificare l’assenza dei documenti che comprovano l’intervento chirurgico. Gli atti vengono trasmessi alla Procura, l’accusa è di «maltrattamento di animale».
Il proprietario dell’animale si giustificò: le orecchie del suo cane risultavano tagliate non per una questione estetica bensì per un problema medico comprovato da visite veterinarie.
Una tesi che diventa difesa del processo che ha avuto successo grazie al lavoro dei legali Pasquale Schiariti e Alan Breda che in giudizio, di fronte al giudice per l’udienza preliminare di Varese hanno chiesto il rito abbreviato condizionato all’escussione del veterinario che eseguì l’intervento chirurgico all’animale: è bastato al giudice la lettura degli atti depositati – la relazione tecnica – per far pronunciare sentenza di assoluzione perché «il fatto non sussiste».